Mutui green 2026: offerte e requisiti per la direttiva case green

Mutui green 2026: offerte e requisiti per la direttiva case green

Il mercato dei mutui green entra nel 2026 con condizioni particolarmente favorevoli. BPER Banca offre il 2,80% fisso fino al 9 gennaio 2026, BNL propone il 2,70% per immobili in classe A o B, mentre la direttiva europea Case Green impone all'Italia scadenze stringenti per il recepimento normativo.

Secondo i dati di MutuiOnline, chi sceglie un mutuo green risparmia in media 30 euro al mese rispetto a un finanziamento tradizionale, con un beneficio complessivo che supera i 9.000 euro a fine piano. La nostra guida al calcolo del mutuo a tasso fisso aiuta a valutare le diverse opzioni disponibili sul mercato.

La direttiva case green: scadenze e obblighi per l'Italia

La direttiva europea 2024/1275 (EPBD IV), entrata in vigore il 28 maggio 2024, impone agli Stati membri il recepimento entro il 29 maggio 2026. L'Italia non ha ancora avviato l'iter legislativo: il disegno di legge di delegazione europea 2025, approvato dal Consiglio dei Ministri e trasmesso al Parlamento, non contiene riferimenti alla normativa sulle prestazioni energetiche degli edifici.

Le scadenze che il nostro Paese deve rispettare sono chiare. Entro il 31 dicembre 2025 l'Italia dovrà inviare alla Commissione UE la bozza del Piano Nazionale di Ristrutturazione. Entro il 29 maggio 2026 il nuovo modello di Attestato di Prestazione Energetica (APE) dovrà essere operativo. La versione definitiva del Piano dovrà essere consegnata entro il 31 dicembre 2026.

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L'obiettivo europeo prevede la riduzione del 16% dei consumi energetici degli edifici residenziali entro il 2030, con un ulteriore taglio del 20-22% entro il 2035.

I numeri del patrimonio edilizio italiano spiegano l'urgenza. Secondo il VI Rapporto ENEA-CTI 2025, il 45% degli edifici residenziali certificati si trova in classe F o G, in calo rispetto al 60% di pochi anni fa grazie agli interventi di efficientamento. Saranno comunque necessari interventi su oltre 5 milioni di edifici privati e 500.000 edifici pubblici entro il 2033.

Cosa sono i mutui green e chi può accedervi

I mutui green sono finanziamenti ipotecari riservati all'acquisto o alla ristrutturazione di immobili ad alta efficienza energetica. Il requisito fondamentale per accedere alle condizioni agevolate è la classe energetica: la maggior parte delle banche richiede un APE in classe A o B, alcune accettano anche la classe C.

I vantaggi rispetto ai mutui tradizionali sono tangibili. Le banche applicano uno sconto sullo spread che varia da 0,10 a 0,20 punti percentuali. Le spese di istruttoria sono spesso azzerate o ridotte del 50%. La perizia e la certificazione energetica possono essere gratuite o a prezzo scontato. Alcuni istituti includono polizze assicurative accessorie senza costi aggiuntivi.

Per ottenere un mutuo green servono documenti specifici. L'APE deve attestare la classe energetica A o B dell'immobile. Per le ristrutturazioni finalizzate alla riqualificazione energetica, alcune banche richiedono il passaggio di almeno due classi energetiche rispetto alla situazione iniziale.

Offerte mutui green gennaio 2026: confronto tra banche

Il panorama delle offerte per il nuovo anno presenta condizioni competitive su tutto il territorio nazionale.

Monte dei Paschi di Siena propone il Mutuo MPS Mio Acquisto per Immobili Green con TAN fisso intorno al 3,07% e TAEG del 3,20%. Lo sconto di 0,10 punti sullo spread si applica a immobili in classe A o B. L'importo massimo finanziabile arriva all'80% del valore dell'immobile, con durate dai 10 ai 30 anni. La versione a tasso variabile parte dal 2,38%.

BPER Banca offre fino al 9 gennaio 2026 un tasso fisso promozionale al 2,80% con TAEG del 3,01% per immobili in classe A, B o C. L'esempio tipico prevede una rata di 616 euro mensili per un mutuo da 150.000 euro a 30 anni con LTV all'80%.

Credit Agricole mantiene il Mutuo CA Greenback con tasso fisso dal 2,75% e TAEG dal 3,75%. La promozione vale per richieste sottoscritte entro il 15 gennaio 2026 e stipulate entro il 10 aprile 2026. La durata va da 16 a 25 anni per immobili in classe A o B.

Intesa Sanpaolo propone il Mutuo Domus Fisso Green con tassi dal 3,02% per LTV inferiore al 50%. Per i giovani under 36 le condizioni migliorano: TAN dal 2,72% con durata fino a 30 anni. L'iniziativa solidale 2025 prevede una donazione di 30 euro per ogni mutuo green erogato.

UniCredit offre il Mutuo Sostenibilità Energetica con spread dallo 0,25% per LTV fino al 50%. In caso di ristrutturazione, l'APE a fine lavori è gratuito. Le durate vanno da 5 a 30 anni per l'acquisto.

BNL presenta il Mutuo Green Plus Edition con TAN dal 2,70% per un finanziamento da 80.000 euro a 30 anni. Lo sconto del 50% sulle spese di istruttoria si applica agli immobili in classe A o B.

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Impatto della direttiva sul mercato immobiliare

La direttiva Case Green sta già influenzando le dinamiche di mercato. Gli immobili in classe A e B mantengono meglio il valore e risultano più appetibili per gli acquirenti, consapevoli dei futuri obblighi di riqualificazione.

I dati della World Green Building Council indicano che gli edifici green riducono i costi operativi fino al 30% e possono incrementare il valore della proprietà fino al 7%. Chi acquista oggi un immobile efficiente evita i costi di adeguamento che la normativa imporrà nei prossimi anni.

Per i proprietari di immobili in classe F o G, la situazione richiede valutazioni attente. Gli interventi di riqualificazione comportano investimenti significativi, ma possono essere finanziati con mutui dedicati. UniCredit, ad esempio, eroga somme per ristrutturazioni che prevedano il miglioramento di almeno due classi energetiche.

Dal 2025 le agevolazioni fiscali per impianti esclusivamente a gas sono cessate. Dal 2040 entrerà in vigore il divieto totale di caldaie a combustibili fossili. Chi ristruttura oggi può ancora beneficiare di incentivi per impianti ibridi che combinano caldaia a gas e pompa di calore.

Come procedere per ottenere un mutuo green

La preparazione della documentazione è fondamentale per accedere alle condizioni agevolate. Il primo passo è ottenere un APE aggiornato dell'immobile target. La certificazione deve attestare la classe A o B per la maggior parte delle offerte, classe C per alcune promozioni specifiche.

Il confronto tra le diverse proposte bancarie merita attenzione. Oltre al tasso nominale, vanno considerati TAEG, spese di istruttoria, costi di perizia e condizioni assicurative. Alcuni istituti richiedono l'accredito dello stipendio o l'attivazione di polizze CPI per accedere ai tassi promozionali.

Per i giovani under 36, le agevolazioni si sommano. Intesa Sanpaolo offre tassi dedicati, mentre il Fondo Garanzia Prima Casa CONSAP può coprire fino all'80% del capitale per specifiche categorie di richiedenti.

Chi valuta la surroga trova condizioni interessanti. Credit Agricole propone il Greenback Surroga Green al 2,80% fisso con risparmio stimato di 36 euro mensili rispetto a mutui tradizionali. Intesa Sanpaolo offre la Surroga Mutuo Green al 2,81% con TAEG del 2,97%.

Il 2026 si apre con un mercato dei mutui green in espansione. Le banche competono su tassi e servizi accessori, mentre la normativa europea spinge verso immobili sempre più efficienti. Chi acquista oggi un immobile in classe A o B non solo accede a condizioni di finanziamento vantaggiose, ma si posiziona in anticipo rispetto agli obblighi che entreranno progressivamente in vigore.