Euribor e IRS gennaio 2026: break-even e soglie di convenienza

L'Euribor a 3 mesi ha chiuso il 2025 al 2,002%, mentre l'IRS a 10 anni si attesta al 2,93%. Questi valori definiscono il punto di partenza per chi deve scegliere tra tasso fisso e variabile a gennaio 2026: un differenziale di circa 60-70 punti base che rende il calcolo del break-even determinante per la decisione.
Secondo le rilevazioni di MutuiOnline, le migliori offerte a tasso variabile partono da un TAN del 2,19%, mentre il fisso si colloca tra il 2,75% e il 3,10% per le proposte standard. La forbice si traduce in circa 40-60 euro mensili di differenza su un mutuo da 150.000 euro a 25 anni. La nostra guida Mutuo a Tasso Fisso vs Mutuo a Tasso Variabile approfondisce i criteri di valutazione per ogni profilo di mutuatario.
Euribor e IRS: i numeri di partenza
Il 2025 si chiude con parametri favorevoli per entrambe le tipologie di mutuo, ma con dinamiche diverse che meritano attenzione.
Euribor 3 mesi (riferimento variabile):
- Valore fine dicembre 2025: 2,002%
- Media dicembre 2025: 2,06%
- Previsione gennaio 2026: stabile intorno al 2,00%
- Previsione primavera 2026: possibile discesa verso 1,90%
IRS 10-20 anni (riferimento fisso):
- IRS 10 anni: 2,93%
- IRS 20 anni: 3,23%
- Trend: laterale con volatilitĂ legata a inflazione e gas
Il differenziale Euribor-IRS di 90-120 punti base rappresenta il "premio" che il mercato chiede per bloccare un tasso fisso. Capire se questo premio vale il costo richiede un calcolo personalizzato.
Calcolare il break-even: quando conviene il fisso
Il break-even indica il tasso variabile medio che, mantenuto per tutta la durata del mutuo, eguaglia il costo totale del fisso. Superato questo livello, il fisso diventa conveniente.
Esempio pratico (mutuo 150.000 euro, 25 anni):
- TAN fisso attuale: 2,90%
- TAN variabile attuale: 2,30% (Euribor + spread 0,28%)
- Rata fisso: 704 euro/mese
- Rata variabile iniziale: 658 euro/mese
- Differenza: 46 euro/mese
Per calcolare il break-even, il variabile dovrebbe mantenersi mediamente sotto il 2,60% per tutta la durata. Se l'Euribor sale sopra questo livello per periodi prolungati, il fisso diventa retrospettivamente conveniente.
Soglia critica: con le previsioni attuali che vedono l'Euribor stabile al 2% fino a primavera 2026 e possibili rialzi nel 2027 verso il 2,5%, il margine di sicurezza del variabile si riduce progressivamente.
Soglie di convenienza per profilo
Non esiste una risposta universale. La convenienza dipende da capacitĂ di rischio, orizzonte temporale e stabilitĂ reddituale.
Chi dovrebbe scegliere il variabile:
- Rapporto rata/reddito sotto il 25%
- CapacitĂ di assorbire aumenti del 30-40% sulla rata
- Previsione di estinzione anticipata entro 10-15 anni
- Reddito in crescita o doppio reddito familiare
Chi dovrebbe scegliere il fisso:
- Budget familiare rigido senza margini
- Orizzonte temporale lungo (oltre 20 anni)
- Avversione al rischio elevata
- Reddito stabile ma non in crescita
Calcola la tua rata con entrambe le opzioni usando il Simulatore Mutuo: inserisci importo e durata per confrontare fisso e variabile ai tassi attuali.
Le offerte bancarie di gennaio 2026
Il panorama bancario offre condizioni competitive su entrambi i fronti, con particolare attenzione ai mutui green.
Tasso fisso - migliori offerte:
- BNL: TAN 3,05% (under 36), TAEG 3,58%
- CREDEM Green: TAN 2,75%, TAEG 2,98%
- Webank surroga: TAN 2,80%, TAEG 2,91%
- Range generale: TAN 2,75-3,10%
Tasso variabile - migliori offerte:
- TAN migliori: da 2,19%
- Range generale: TAN 2,20-2,50%
- Variabile con cap: TAN intorno al 2,70-2,80% con tetto al 4,50%
Mutui green: sconto medio 40-50 punti base su entrambe le tipologie per immobili in classe energetica A-B. Per classi C-D alcuni istituti applicano sconti ridotti (5-15 punti base).
Il fattore BCE: cosa aspettarsi nel 2026
La BCE ha mantenuto i tassi invariati a dicembre (depositi al 2,00%, rifinanziamento principale al 2,15%) dopo otto tagli nel 2024-2025. Le prospettive per il 2026 sono divergenti.
Scenario base (probabilitĂ 60%):
- Tassi stabili al 2,00% per tutto il 2026
- Euribor laterale tra 1,80% e 2,10%
- Nessun vantaggio aggiuntivo per il variabile
Scenario rialzista (probabilitĂ 25%):
- BCE alza i tassi verso 2,25-2,50% nel secondo semestre
- Euribor risale verso 2,30-2,50%
- Variabile perde competitivitĂ
Scenario ribassista (probabilitĂ 15%):
- BCE taglia ulteriormente verso 1,75%
- Euribor scende sotto 1,70%
- Variabile amplia il vantaggio sul fisso
Le proiezioni BCE vedono inflazione all'1,9% e PIL all'1,2% nel 2026: un quadro di normalizzazione che giustifica la prudenza attuale.
Strategia operativa per gennaio
Chi deve decidere a gennaio 2026 si trova in una finestra particolare: l'Euribor è vicino ai minimi, l'IRS è stabile, le banche competono per acquisire clientela.
Per nuovi mutui:
Il fisso al 2,75-3,00% rappresenta un buon punto di ingresso rispetto ai valori storici. Il variabile al 2,19-2,30% offre un risparmio immediato di 40-60 euro/mese, ma espone a rischi nel medio termine se le previsioni di rialzi 2027 si concretizzano.
Per surroghe:
Chi ha un tasso fisso sopra il 3,50% può valutare la surroga verso il 2,80-2,90%. Chi ha un variabile stipulato nel 2022-2023 con spread elevato può negoziare condizioni migliori o surrogare verso fisso per bloccare i livelli attuali.
Approccio ibrido:
Il variabile con cap al 4,50% rappresenta un compromesso: rata iniziale competitiva con protezione dallo scenario peggiore. Il costo aggiuntivo di 8-10 euro/mese rispetto al variabile puro offre una polizza contro rialzi estremi.
Il momento di agire
Gennaio 2026 presenta condizioni equilibrate: né particolarmente favorevoli al variabile (come nel primo semestre 2025), né penalizzanti. Il differenziale fisso/variabile di 50-70 punti base rende la scelta meno drastica rispetto al passato.
Per chi ha esigenza abitativa concreta, rimandare nella speranza di condizioni migliori comporta rischi: l'IRS potrebbe salire se l'inflazione europea accelera, mentre l'Euribor ha margini di discesa limitati. Chi privilegia la certezza trova nel fisso sotto il 3% un'opportunità da cogliere. Chi accetta volatilità moderata e ha margini finanziari può sfruttare il variabile ai minimi, consapevole che il 2027 potrebbe portare rialzi.